ROMA - Zan, Zendagi, Azadi: donna, vita, libertà! Ma anche “Morte al dittatore!” e “Restiamo uniti!”. I video che arrivano dall’Iran e circolano in rete in queste ore mostrano strade piene di cittadini della Repubblica islamica che sventolano bandiere con parole di libertà. Le donne ballano con le giacche colorate, i capelli al vento e gli hijab in aria in segno di protesta. Sono migliaia e migliaia, poco più che ventenni e manifestano da quindici giorni contro il regime dopo che il 16 settembre la “polizia morale” ha brutalmente pestato una giovane curdo-iraniana di 22 anni, Mahsa Amini, colpevole di non avere indossato correttamente l’hijab. La ragazza è finita in coma ed è morta quasi subito. Oggi l’onda lunga della protesta raggiunge oltre cento città in tutto il mondo, dall’Europa all’America Latina, per celebrare la giornata internazionale di solidarietà alle proteste iraniane.